All'ecovillaggio Tempo di Vivere è successo qualcosa di molto importante.
La premessa è che questa comunità non è nata attorno a un collante come una devozione religiosa o un maestro di vita o una qualsiasi ideologia, né tanto meno per interessi meramente economici. E' per così dire una comunità "generalista", dove si ...esiste nel rispetto reciproco, senza gerarchie interne, dove l'unico ideale è vivere in una dimensione umanamente giusta, naturale.
Ma ecco l'avvenimento: due ragazzi con una casa, un lavoro e un bimbo in arrivo decidono di cambiare vita e di aggregarsi in pianta stabile agli otto comunardi qui a Camera Vecchia, in capo al mondo.
Ciò è molto significativo perchè, malgrado il parere immaginabile delle relative famiglie e dell'entourage di amici e conoscenti, si tratta di una scelta di buon senso, non di un incosciente salto nel vuoto.
Una realtà organizzata secondo parametri alternativi, situata in un borgo abbandonato sino a ieri è la miglior prospettiva che questi giovani assennati hanno scelto, invece di una carriera lavorativa, di una "sistemazione" per sé e per il bebè in arrivo.
Questo avvenimento segna, a mio parere, il punto di non ritorno del cambiamento.
Il mio impegno nel realizzare un orto elementare per l'autosufficienza alimentare a Tempo di Vivere ne esce rafforzato,
non solo per l'ideale di creare un modello replicabile in altre comunità, ma anche per assicurare semplicemente il cibo al nuovo arrivato, quando vedrà la luce.
Gian Carlo - Olmontano
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