Noi viviamo nell’era della comunicazione veloce.
Siamo ormai abituati ad una comunicazione rapida, trasversale e, attraverso la tecnologia, anche in "differita".
Mentre comunicare in modo efficace dovrebbe obbligarci a prenderci prima del tempo, per comprendere e capire come stiamo, quali sono i pensieri e le emozioni che “viaggiano” nella nostra testa, la velocità – al contrario - non ci permette di ordinare quello che abbiamo dentro. Questa situazione a volte ci porta ad essere superficiali e approssimativi.
La cosa più importante da comprendere è che il processo comunicativo è formato da due polarità, chi parla e chi ascolta.
Senza l’ascolto, il dialogo diventa monologo.
E purtroppo, proprio l’ascolto è ciò che negli ultimi tempi ha subìto maggiori variazioni: se è vero che in questi tempi possiamo parlare di tutto con tutti, sono pochi quelli che sono ancora in grado di ascoltare veramente.
L’ascolto viene spesso considerato un “comportamento passivo” e questo atteggiamento, a volte, ci può portare ad essere poco presenti; altre volte, mentre ascoltiamo, capita di distrarci portando la nostra attenzione non su quello che stiamo ascoltando, ma sulla risposta che dobbiamo dare, perdendo così il contatto, la connessione con l’altro.
Senza accorgercene ci distraiamo e il nostro ascolto diventa frammentato per andare incontro ad un nostro bisogno: quello di dare consigli, soluzioni o portare semplicemente la nostra opinione o la nostra verità.
Possiamo invece iniziare a considerare che una persona può avere esclusivamente il bisogno di essere ascoltata!
Ma ascoltare è un'altra cosa. Vuol dire immergersi nell’altra persona creando un legame che si fonda sull’attenzione e sull’accoglienza di tutto quello che ci viene detto, ricordandoci che noi non parliamo solo con la voce, ma anche con il corpo, con le espressioni, con i toni. Tutte queste modalità indirette di comunicare ci offrono la possibilità di comprendere meglio chi ci sta davanti.
Per offrire un ascolto di qualità, il primo passo è vivere il momento, essere presenti in quello che stiamo facendo.
L'ascolto è uno dei pilastri della VIA DEL CERCHIO.
La connessione che si crea tra due persone grazie all'ascolto permette di creare un'energia circolare di protezione, sfogo e supporto, dove ognuno di noi ha l'opportunità di aprire sé stesso e scoprire la propria essenza.
Riuscire a creare un ascolto pulito parte dal mettere da parte il giudizio, entrare in accettazione e comprensione dell’atra persona. Più questa energia è attiva in noi, più l’altra persona avrà la possibilità di sentirsi sostenuto, accettato e avrà la possibilità di lasciarsi andare nel profondo di sé.
La Via del Cerchio considera l’ascolto un vero e proprio dono verso gli altri e come tutti i doni, possono essere accettati e poi ricambiati. Ognuno parla nella certezza di avere un ascolto profondo e chi ascolta sa che avrà l’opportunità di ricevere dagli altri la stessa intensità quando sarà lui a condividere. Questo crea un’energia circolare di reciprocità, fiducia e supporto, valori importanti e indispensabili per una sana relazione.
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