“Vi piace il mondo così com'è?”
É questa la domanda che l'insegnante pone alla classe, nel film -Un sogno per domani-
Trevor, un ragazzino di 11 anni trova una risposta semplice e rivoluzionaria.
“Questo sono io, e queste sono tre persone, a cui darò il mio aiuto,... ma deve essere qualcosa di importante, una cosa che non possono fare da sole,... perciò io la faccio per loro... e loro la fanno per altre 3 persone... e ognuno di loro lo fa per altre 3 persone… e così via” E così questo meccanismo dal nome “Passa il favore” si espande velocemente...
Come dice Trevor: “Per me certe persone hanno troppa paura per pensare che le cose possano essere diverse. Insomma, il mondo non è tutto quanto… merda! Ma credo che sia difficile per tanta gente abituata alle cose così come sono, anche se sono brutte, cambiare! E le persone si arrendono e, quando lo fanno, poi, tutti ci perdono!”
E tu vuoi continuare a essere una di quelle persone di cui sta parlando Trevor?
Quanto tempo ancora vuoi sprecare, ascoltando solo le paure?
L’idea di Trevor è una proposta che può cambiare anche il nostro mondo e migliorare il nostro futuro, basta saperla cogliere.
Qui a Tempo di Vivere sono giorni estremamente intensi.
La neve che ancora ci circonda, ci dona un’atmosfera ovattata che ci permette di ascoltare noi stessi, in profondità, curare le ferite, riconoscere le paure, esprimere dubbi, ri-aprirci a sogni, desideri e speranze, ri-organizzare le nostre attività per poter continuare ad offrirvi la nostra presenza e le nostre conoscenze, a sostenervi condividendo le nostre esperienze e, soprattutto, l'energia rinnovata ogni giorno, che coltiviamo con amore, pazienza, dedizione e anche con tanta fatica e impegno, all'interno della nostra comunità.
Quando ripenso al primo lockdown, i pensieri che sono emersi immediatamente erano rivolti alla sopravvivenza (nostra e del progetto), al denaro e alla salute/malattia; le emozioni: stupore, incredulità, paura, ansia, tristezza e, quasi contemporaneamente, voglia di ribellione, re-azione, osservazione e, da tutto ciò, grazie all’unione, all’amore, all’ascolto, alla creatività, l’intelligenza collettiva ha dato i suoi frutti!
Non solo siamo sopravvissuti, ma ci siamo sentiti privilegiati, fortunati, capaci, forti e grati: un gruppo coeso che si stringe per affrontare lo sconosciuto, le difficoltà e… raccoglie l’abbondanza della vita!
L’estate ci ha visti carichi, brillanti, felici ed entusiasti! Abbiamo corso, messo in campo idee, desideri, volontà, iperattività, volevamo usare appieno quei momenti magici per arricchirci di esperienze e di nuove relazioni, abbiamo tirato la corda, abusato delle nostre energie, dimenticandoci di noi stessi, come persone, come individui, come parte di un sistema!
E, alla fine dell’estate, ci siamo ritrovati felici, soddisfatti e orgogliosi ma anche stanchi, provati e con un forte desiderio di isolamento, di ritrovarci, di stare in noi stessi, a prenderci cura dei nostri bisogni individuali, quasi come se, lo stare attenti a cosa accadeva fuori da noi, alle necessità del progetto, di cui siamo parte integrante, ci avesse distratto, non ci avesse permesso di ascoltare noi stessi, nel profondo!
Ci siamo concessi il tempo di meritato riposo, attenzione e cura ai nostri bisogni, ognuno per sé e, in quest’atmosfera è arrivato il secondo look down. Questa volta non ci ha colti di sorpresa, ciò che avevamo imparato e agito, ci ha permesso di sentirci tranquilli, di accogliere come una possibilità l’isolamento forzato, sereni del tempo da spendere per noi, per le nostre passioni, per il piacere fine a se stesso. Stupendo!
Siamo riusciti a creare meraviglia da ogni piccola cosa ma, ci siamo adattati e adagiati in una routine pacata e tranquilla, ci siamo creati quella bolla nella quale sentirci tranquilli, mettendo in secondo piano il noi!
Forse quella corda in cui il progetto è più importante del singolo, era stata tirata troppo in tutti questi anni, forse quel passaggio circolare, dal noi all’io e dall’io al noi, aveva bisogno di maggior attenzione e cura, forse quella fiamma d’amore (per il singolo e per il progetto) che è sempre accesa, nel profondo di ognuno, stava diventato brace e aveva bisogno di vento di innovazione; forse i vari cambiamenti che abbiamo messo in campo nella nostra vita comunitaria hanno creato tante zone di confort, ogni volta nuove, che abbiamo attraversato e nelle quali ci siamo adattati e seduti comodamente, soddisfatti dei risultati ottenuti… forse…
Siamo ancora in cammino… schiaffeggiati dai vari scossoni che la vita ci propone, risvegliati da delusioni, tradimenti, abbandoni, dubbi, paure… pieni di domande, flessibili al cambiamento, pronti a rimetterci in discussione con nuove consapevolezze perché, come dico spesso: “la vita è più saggia di noi, ci manda sempre ciò di cui abbiamo bisogno” anche se, la maggior parte delle volte non ce lo ricordiamo, non lo capiamo, ci arrabbiamo, ci chiudiamo, lo troviamo ingiusto e non siamo in grado di prenderci un po’ meno sul serio!
Sicuramente tutto ciò è particolarmente impegnativo, ma vogliamo cogliere questi difficili momenti come opportunità, affinare accettazione e accoglienza, per continuare a giocare il gioco della vita, per cambiare e migliorare, diventare più solidi, trasformare, lasciare andare, evolvere, confermando, ogni giorno, la scelta del nostro progetto, Tempo di Vivere, nutrirlo, farlo vivere e crescere, alimentare quella fiamma, così da costruire, insieme, un nuovo mondo, partendo da noi come individui, un modello diverso di relazioni, per assumerci la totale responsabilità di vivere la nostra vita.
Sentiamo di essere nel nostro centro, sulla strada che ci indicano anima e cuore e proviamo profonda soddisfazione, senso di libertà e di realizzazione.
Questi momenti di difficoltà e di crisi, non toccano minimamente i nostri valori, le nostre priorità, i nostri intenti, ma, mentre stanno mettendo in discussione abitudini e certezze, ci permettono di dis-identificarci da ciò che facciamo, dai risultati, da ciò che non siamo e di aprirci ad ascoltare la voce del nostro cuore per essere felici e, sempre più, noi stessi, autentici.
Stiamo vivendo un momento molto intenso e ricco di stimoli, che spesso, prendono vita dal dolore e dal cambiamento. Per questo abbiamo bisogno di tornare all’inizio, all’origine, al senso, ai semi (intenti) affinché ci sostengano e ci guidino nel realizzare il nostro cammino.
Stiamo imparando a prenderci cura della nostra vita come se fosse un seme, una pianta che ha bisogno di osservazione, ascolto, accettazione, cura, protezione e fiducia, in una parola, di amore.
E allora, se il bisogno è amore, la risposta (azione) è amore, il progetto e il valore guida possono solo essere amore, amore verso noi stessi!
Perché diventare completamente responsabili della nostra vita, prenderci cura, dare rispetto a noi stessi, riconnetterci con il nostro centro, con la nostra essenza, ci permette di prenderci cura degli altri esseri umani e non, del pianeta e così, portare cambiamento in tutto ciò che ci circonda.
Oggi, questo isolamento forzato, l’introspezione, ci ha scoperti presenti a noi stessi, concreti, lucidi, capaci di gioire e di apprezzare le piccole cose quotidiane e di affrontare le situazioni difficili e/o dolorose, senza perderci d’animo, uniti, costanti, tenaci, flessibili e creativi; ha anche confermato la capacità di perseguire gli ideali più elevati, di aprirci a progetti arditi, senza perdere di vista gli aspetti pratici e materiali della vita quotidiana.
Le paure non mancano, ci permettono di riconoscere quella rabbia sana, di contattare una sana aggressività e ci offrono spunti nuovi, ci danno la possibilità di guardare ciò che accade da nuove angolazioni, ci allontanano da eccitazioni momentanee e passeggere, ci donano equilibrio, saggezza, armonia, giusta direzione e fiducia.
E quindi
Tanta gratitudine e riconoscenza per tutto ciò che sta accadendo, tutti doni particolarmente preziosi:
Grazie Vita dei doni e delle perdite.
Grazie a noi di Tempo di Vivere, per l’impegno, il coraggio, la tenacia, la fiducia e la fede.
Grazie a noi e a voi per tutti i momenti condivisi, per la crescita personale di ognuno, per la presenza e la partecipazione.
Grazie a voi per il sostegno che ci avete dato in questi momenti particolari, grazie per aver apprezzato le nostre capacità, talenti, grazie per aver compreso e accettato in nostri limiti.
Grazie a noi tutti per credere nella possibilità di costruire un Nuovo Mondo fatto di pace, amore, armonia e consapevolezza.
Ci siamo chiesti come poter fronteggiare al meglio questo momento di grande trasformazione che tutti stiamo vivendo a livello globale, non più sui temi della sopravvivenza o della saluta/malattia, quanto rispetto all’apertura verso l’esterno, allo scambio di esperienze, all’arricchimento che le relazioni hanno sempre portato nella nostra vita e in quella di tutti, per creare nuovi legami, rinsaldare i vecchi, sanare conflitti, calmare l’inquietudine per trasformarla in disponibilità, affermare la pace, affrontare insieme il futuro.
Questo non è più il tempo dell’indifferenza, degli egoismi e delle divisioni, perché il mondo sta soffrendo e deve ritrovarsi unito. Se c’è qualcosa che stiamo imparando in questo tempo è tutta la fragilità di cui siamo fatti, è che nessuno si salva da solo.
Per questo stiamo pensando a come creare il vaccino dell’amore, una sfida ambiziosa, intensa e gratificante.
Ci stai a crearlo insieme a noi?
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Vi piace il mondo così com’è?
Cara Gabriella con i tuoi scritti porti sempre vento di speranza e fiducia, grazie!File dei Termini e Condizioni
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