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La spinta comunitaria

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Il nostro progetto è nato nel 2011 ma ha trovato un posto, in cui passare dalla teoria alla pratica, nel 2014 e da quel momento è iniziata veramente la nostra avventura.
Inutile dire che la nostra scelta ha attirato subito molto persone, che provano quella stessa spinta. Negli ultimi anni l’idea che questa possa essere la scelta giusta di cambiamento sta coinvolgendo ancor più persone. Tante sono le telefonate e le mail che ci arrivano con tante domande per comprendere meglio la nostra vita, la nostra esperienza e la nostra scelta. Ma con onestà è difficile in pochi minuti spiegare un processo che è durato anni e che ancora è attivo.
La sensazione che spesso le persone focalizzano questa scelta in particolare nel cambiamento di posto, di paesaggio. Passare da vivere in un appartamento in città ad una vita immersa nella natura. Sembra che la vista sia uno dei primi sensi a venir colpito. Poi l’udito che sente rumori diversi e spesso il silenzio… cosa molto rara in una città.


Non nascondo che anche noi abbiamo vissuto questo passaggio, dall’affacciarsi dalla finestra di casa e vedere altre case, ad uscire daCFL North casa aprire gli occhi e vedere la natura, questo ti nutre, ti ricarica, ti connette.
Ma a volte ho la sensazione che fermarsi solo a questo aspetto, che sicuramente è uno dei più evidenti, tende a nascondere e a non farci vedere tutti i risvolti della nostra scelta. Concentriamo la nostra mente a questo lato di luce e non vediamo tutti i lati di ombra.
Credo fermamente che la comunità non sia rappresentata dal posto ma dalle persone che la formano. La nostra scelta non solo ci porta ad una connessione con la natura, ma rivoluzionare un nostro modo di pensare e di relazionarci.
La scelta comunitaria ci fa aprire una porta, oltre il quale spesso non sappiamo cosa vedremo, perché rispetto alla vita che avevamo prima, ci chiede di cambiare paradigma. Inutile nascondere che iniziamo a immergere il nostro corpo, la nostra mente e il nostro cuore in un ambiente di cui conosciamo poco. Questo prima di tutto dovrebbe spingerci a comprendere meglio cosa ci sta spingendo al cambiamento alla nostra nuova scelta, perché dietro a tutta la meraviglia che vediamo si cela la paura.
La paura emerge poco a poco ponendoci dubbi e domande che hanno bisogno di risposte, ma non conoscendo le nuove “regole del gioco” spesso non siamo in grado di darle.
La nostra scelta di cambiamento ha bisogno di essere nutrita e noi di crescere insieme a lei.
donna viaggioNel tempo abbiamo compreso che è un vero e proprio percorso di crescita che in primis parte da noi stessi, comprendere cosa ci spinge, se abbiamo delle aspettative, far mergere i nostri talenti e i nostri limiti questo passaggio è fondamentale. Altrettanto importante è arrivare alla consapevolezza che non siamo in grado di rispondere a tutte le domande che la nostra mente ci metterà davanti a noi. Ma interiorizzare che la cosa importante non è avere le risposte, ma sapere che abbiamo le risorse per superare ogni ostacolo che si presenterà davanti a noi. Ricordandoci che nella scelta che abbiamo fatto, non siamo più soli ma abbiamo intorno a noi altre persone che ci possono aiutare, sostenere; questa è l’intelligenza collettiva. Forse la ricchezza più grande che una scelta comunitaria fa emergere.
Per questo motivo abbiamo deciso in questi anni di sostenere i nuovi progetti di ecovillaggi facilitandone il loro percorso e negli ultimi due anni strutturando un percorso online che possa far vedere i vari passaggi che aiutano a creare un progetto di vita comunitaria.
Se sei interessato vieni a vedere il primo incontro gratuito del percorso il 18 marzo:
https://bit.ly/ccwebinar10

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