“Insieme non c’è niente che non possiamo fare”, questo era un mantra di Manitonquat e quando poteva ce lo ripeteva sempre. Per noi Manitonquat, e la Via del Cerchio, sono stati un punto di riferimento importante per la crescita del nostro progetto.
Queste poche parole, “insieme non c’è niente che non possiamo fare”, a mio parere, sono estremamente attuali.
Molta della spinta che sento nelle persone che si avvicinano agli ecovillaggi, penso che, in parte, sia legata al sentirsi soli. Il momento storico ci porta a vivere incertezze e paure che vengono ancor più amplificate da quel concetto di individualismo che ci hanno instillato negli ultimi cinquant'anni. Finalmente, ora, questo concetto, sembra iniziare a vacillare.
Per tanti anni ci hanno mandato il messaggio che dovevamo “farcela da soli” e che, proprio questo, era segno di forza e di successo. Ci hanno detto di temere gli altri, alimentando la competizione nelle persone e poco a poco hanno diviso il nostro tessuto sociale.
Ora qualcosa sta cambiando. Stanno emergendo in noi tutti quei valori come il sostegno, l’equità, la fiducia, la reciprocità che trovano espressione nella vita comunitaria.
Ma questa è proprio una delle resistenze che molte persone scoprono nel momento in cui prendono in considerazione la vita comunitaria. Ovvero quella di uscire dal proprio individualismo ed entrare in una dimensione collettiva dove la relazione con le persone è il fondamento della nuova esperienza.
Questo è proprio uno dei punti di lavoro che ogni persona dovrebbe affrontare al fine di iniziare la sua nuova vita.
Perché in fondo lo sappiamo che da soli non siamo in grado di andare avanti. Per anni siamo stati abituati a delegare al lavoro la nostra indipendenza economica, alla medicina la nostra salute, alla scuola l’educazione dei nostri figli, all’INPS il nostro futuro. E ora, all’interno della scelta, ci accorgiamo che tutto torna sulle nostre spalle. Ora iniziamo ad assumerci la responsabilità della nostra vita.
Ovviamente tutto sembra complicato, a volte forse impossibile, ma solo perché valutiamo la situazione con le regole che abbiamo sempre usato. Oggi il cambiamento parte proprio dallo scegliere di utilizzare un nuovo paradigma con il quale possiamo smettere di sentirci soli. E così, non sentendoci più soli, gli altri compagni possono aiutarci e sostenerci perché non siamo più da soli.
Per questo motivo siamo convinti che la scelta comunitaria parta prima da noi come individui per poi entrare nella dimensione comunitaria e collettiva.
Inutile dire che non possiamo scardinare, in poco tempo, convinzioni piuttosto radicate in noi, ma dobbiamo cambiare a piccoli passi. Uno dopo l’altro.
Per questo motivo abbiamo deciso, in questi anni, di sostenere i nuovi progetti di ecovillaggi facilitandone il loro percorso. Negli ultimi due anni, poi, abbiamo strutturato un percorso online che possa far vedere i vari passaggi che aiutano a creare un progetto di vita comunitaria.
Se sei interessato vieni a vedere il primo incontro gratuito del percorso il 18 marzo:
https://bit.ly/ccwebinar10
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