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Cronache dall'ecovillaggio

Pensieri notturni

Ciao, mi chiamo Cristina; ho 34 anni, un cane, alcuni chili di troppo, gli occhi che cambiano col tempo e con l’umore, mi piace definirmi sognatrice ed ottimista; ecri cerchio com da un po’ di tempo a questa parte ho una nuova “famiglia”.
Famiglia tra virgolette, perché non è la solita, classica, stereotipata famiglia (mamma, tranquilla, non mi sono sposata senza dire nulla ?).
È una gran bella “famiglia”, ricca (di cuore e di amore, non di portafoglio), variegata e sorprendente; ne vado molto fiera ed alcune volte mi sembra di non esserne all'altezza.
Da qualche mese vivo con loro, in questa comune/ecovillaggio che è Tempo di Vivere.
Ho scelto di stare qui perché stanno costruendo un modo di vivere totalmente diverso da quello a cui siamo abituati, lavorano costantemente sulle relazioni e sulle emozioni; che in questo tipo di società in cui sono nata e cresciuta, nessuno insegna a gestire, nè tantomeno ad apprezzare.
In questo ultimo periodo mi sono spesso sentita come un bambino che impara a camminare.

cri esy Continuavo ad inciampare in emozioni che non riconoscevo e che non sapevo come affrontare, per il semplice fatto che non lo avevo mai fatto; mi ero abituata a chiuderle in un cassetto, perché erano solo un intralcio allo scorrere della vita “normale”. Qui, ora, grazie all’aiuto e al supporto di tutti i comunardi, sto imparando a relazionarmi con me stessa e con gli altri; continuo ancora ad inciampare, continuo ancora a cadere, ma a differenza di prima, non voglio più chiudere nulla in un cassetto; voglio rialzarmi, voglio guardare l’emozione che mi ha fatto inciampare e voglio imparare ad amare il mio dolore perché è qui per dirmi qualcosa e finché non lo ascolto e non lo ringrazio per il messaggio che mi ha portato non se ne andrà.

E così, un passo alla volta, una caduta alla volta, sto ricostruendo me stessa e ne sono veramente orgogliosa.
A questo punto della mia vita non voglio più chiudere nulla in un cassetto, nemmeno i sogni, che per inseguire lavori faticosi e frustranti, avevo riposto lì, assieme alle emozioni.
Sembra banale, forse il sogno di un bambino, ma il mio sogno è quello di cambiare il mondo; perché ciò che è stato costruito fino ad oggi non è a misura d'uomo, è un mondo che ci insegna ad essere ciò che non siamo per diventare consumatori solitari. Io, invece, voglio un mondo che dia spazio alle persone, alle relazioni, alle emozioni.

Sogno un mondo in cui chiunque possa ritrovare se stesso ed il proprio tempo di vivere.

Non so se ci sarò per vederlo, ma voglio essere sicura che quando me ne andrò, avrò contributo anche solo con un piccolo mattone.

La mia esperienza a Tempo di Vivere

Non è semplice per me raccontare la mia esperienza a TempodiVivere. Mi chiamo Lorenzo, ho quasi 24 anni e sono arrivato in ecovillaggio i primi giorni di Lorenzo acqua nMaggio. Prima di arrivare qui pensavo, sognavo e desideravo di fare un'esperienza di vita “vera”. Per me vita “vera“ non ha un significato preciso, definito; è un modo di vivere, un modo di essere, che si adatta in base al momento che sto vivendo e sentivo che quella che stavo facendo non era la vita che volevo. Volevo fare un viaggio, un cammino, un’esperienza con il volontariato internazionale; qualcosa di forte, qualcosa che mi facesse sentire vivo.
Verso lo scorso novembre ho conosciuto Tempo di Vivere su facebook. Mi ha incuriosito molto e mi ero interessato per partecipare all'inaugurazione della nuova sede, qui, a Calenzano. Poi non ci sono andato. Quando ho visto che a febbraio ci sarebbe stato l'evento “Cerchiamoci - pratica della Via del Cerchio”, ho deciso che avrei partecipato. In quei due giorni trovai qualcosa che stavo cercando e rimasi impressionato dalla potenza della condivisione in cerchio; rimasi impressionato dalla semplicità del parlare di sè e di quanto non fossi abituato a farlo. Avevo conosciuto un mondo nuovo, che mi aveva travolto emozionalmente e mi piaceva. Dopo quell'evento ho promesso che sarei tornato e così fu: a fine marzo c'è stato il secondo “Cerchiamoci” e sono tornato ancora. E quel sabato mattina, dopo che il giorno prima ricevetti la notizia del recesso del mio contratto, con conseguente cambio di programmi sul mio futuro, dal momento che mi trovavo senza lavoro, è arrivata la possibilità di concretizzare il mio sogno di fare un'esperienza di vita diversa, perchè la comunità mi ha invitato a fermarmi in scambio-lavoro per un po'. Io ho fatto un po' finta di pensarci su, ma dentro di me già avevo deciso. Così ad inizio maggio sono arrivato a TempodiVivere come ragazzo in scambio-lavoro.

Il primo giorno che sono arrivato ho incontrato Paolo, Michele e Cristina, ragazzi che non avevo ancora conosciuto, e la sera stessa sono finito in cucina con loro a fare cassoni e piadine. Tanti. E’ stato questo il mio inizio nell’avventura dello scambio-lavoro.
lorenzo gruppoDifficile riassumere tutto quello che è successo da maggio ad oggi, sono tante le cose fatte, le persone conosciute e le emozioni vissute. Insieme abbiamo iniziato a smontare la zome e con il legno recuperato ci abbiamo costruito due balaustre e una ringhiera. Abbiamo costruito un forno in terracruda. Abbiamo fatto cerchi emozionali e rituali di celebrazione alla luna e alle stagioni. Abbiamo costruito, ospitato e vissuto un campo della Via del Cerchio. Siamo andati al fiume. Viviamo ogni giorno un sogno insieme.
Se penso all’inizio di questa avventura mi sembra di pensare a tantisimo tempo fa. Forse perchè le cose qui sono dense. Mi sembra di essere qua da sempre, e mi sembra che fosse scritto, che fosse “destino” che io avrei incontrato queste persone e fatto questa esperienza con loro, perchè non riesco a immaginare la mia vita senza questo incontro che mi sta dando così tanto.
Vivere in comunità è entrato profondamente in me e adesso non riesco a immaginare di fare una vita diversa. I valori che ho incontrato qui sono valori che voglio portare con me nel mio viaggio nella vita. Forno gruppo Lo

Ho incontrato nuovi e veri amici, e sto imparando ad aprirmi, confidarmi e mostrarmi senza paura di essere giudicato. Sto imparando ad ascoltare e rispettare i miei bisogni e quelli degli altri. Sto imparando il senso della responsabilità nei confronti di un gruppo, di un progetto, di una comunità di persone che vivono insieme.

Qui sto imparando un nuovo modo di vivere.. e sto imparando a cucinare!

per portare avanti la comune

I primi raggi di sole iniziano a filtrare attraveso la finestra di legno.
Mi rigiro nelle coperte e con il braccio mi copro il volto.
Sento dei suoni provenire dalla cucina.
Faccio un profondo respiro; sento il mio corpo e decido di aprire gli occhi.
Un nuovo giorno.
La gioia di un nuovo giorno.
Nel petto, la gioia di un nuovo giorno.
Di scatto mi alzo dal letto e, lentamente, osservo l’intorno: Lorenzo dorme ancora, il cielo oggi è limpido e il pavimento della stanza va assolutamente spazzato.

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