Cari Amici,
da quando ai primi di gennaio abbiamo avviato il progetto di orticoltura elementare per l'autosufficienza a Tempo di Vivere, sulle montagne sopra a Bettola in provincia di Piacenza, è come se... un cerchio di verità si stesse stringendo intorno a me. Cerco di esprimere meglio questo sentire. Ci sono momenti nella vita e nella Storia in cui le cose accadono e poi gli avvenimenti sono come scosse di assestamento dopo un terremoto. Solo alla fine si ricomincia a costruire.
In questo epicentro della Resistenza, dove la crudeltà della guerra e gli ideali dei ragazzi, centinaia di giovani martiri, si sono scontrati più che altrove, non si può non domandarsi cosa ne è stato del loro sacrificio, chi ha preso in mano quell'eredità di valori, cosa ne resta oggi.
E infine mi chiedo, qui di fronte a tante lapidi: cosa possiamo fare per esserne degni?
Nell'immediato dopoguerra dall'America è sbarcato il consumismo, l'esatto contrario dei valori di condivisione impliciti nella lotta alla dittatura nazi-fascista. Gli anni '50 hanno visto un conato di cemento sprezzante della bellezza dell'Italia; le aree industrializzate hanno svuotato i borghi delle campagne e delle montagne deportandone gli abitanti. I partiti politici - anche di sinistra - e i sindacati hanno strumentalizzato gli ideali della Resistenza per favorire il sistema capitalista. Il terrorismo ideato e generato dallo Stato per fermare il terrorismo dei nuovi resistenti, tutti in realtà solo assassini fuori tempo massimo, ha messo la pietra tombale su tutta la storia.
Oggi, qui, in questi territori montuosi dove resta un decimo degli abitanti di allora e le case di pietra teatro degli scontri partigiani sono abbandonate, noi proviamo a costruire il nucleo di una società migliore, pacifica, di condivisione, al di la' del dualismo buoni / cattivi, dove non c'è più ribellione a fronte dell'attuale dittatura malcelata ma costruttività, esempio concreto senza delega ma con l'assunzione diretta della responsabilità del cambiamento.
Qui e altrove in tutta Italia, nei nuovi insediamenti nelle antiche pietre, comincia la costruzione della pace dopo la violenza post-bellica del capitalismo.
Questo è il centro del cerchio di verità che si stringe attorno a noi: chi oggi lavora in questa nuova realtà morale e si insedia nei territori abbandonati per farli rivivere è l'erede degli ideali della Resistenza, per i quali tanti ragazzi, uomini e donne come noi, hanno combattuto e sono morti appesi per il collo e sotto il fuoco nazi-fascista.
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