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Cronache dall'ecovillaggio

Cosa mi ha fatto innamorare?

Perché ho scelto di diventare un trainer in Sociocrazia?
Perché voglio migliorare me stessa e contribuire a cambiare il mondo!

La Sociocrazia mi ha fornito uno strumento straordinariamente semplice e flessibile che può sostenere quel cambio di paradigma, per me essenziale, che porti gli esseri umani a tornare “umani”, non isolati, non individualisti o indipendenti, bensì interconnessi, creativi, empatici, collaborativi e solidali, autentici e responsabili.

Dici poco!?

Vita in comunità. Io l’ho scelta, non è per tutti.

Stamattina mi sono svegliata, questo è un dono che si ripete quotidianamente, il sole era stupendo, la giornata meravigliosa, calda.
La vita che mi accoglie, la sento, è lì per me, grazie, un nuovo giorno che mi è dato di vivere, sto bene, ho dormito, mi sento riposata, la sveglia è suonata e l’ho spenta, io posso permettermelo, non ho ancora voglia di alzarmi, faccio della lentezza la mia padrona, ora.
Saluti, colazione, sigaretta al sole, quattro chiacchiere con i comunardi già svegli.
Che meraviglia, questa è comunità!

Da tempo di vivere non si torna indietro

Ci ho messo 11 mesi per decidermi a scrivere questo articolo.

In fondo non amo parlare di me, non troppo, e non amo diffondere cose intime, il mondo dell’etere non mi dà sempre fiducia e preferisco sussurrare i miei segreti in orecchie di carne e ossa (o cartilagine… insomma quel che è)

Io e Gabriele, mio marito, a gennaio dello scorso anno, abbiamo chiesto di stare per 6 mesi a Tempo di Vivere, per sperimentare la vita di comunità.

E così lo scorso 5 aprile, il nostro bilocale di Milano era già vuoto e ci trovavamo a montare il nostro letto nella stanza che hanno tenuto per noi qui a Camera Vecchia, in cima ai monti piacentini.

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